Cosmetici italiani, sempre più innovativi.
Dalla chimica alla biologia, passando per le nanotecnologie e la comunicazione: sono questi alcuni dei percorsi cruciali su cui verte l’innovazione dei prodotti cosmetici, cardine essenziale su cui le aziende del settore italiane si muovono da sempre.
Se un rossetto sopravvive sulle labbra nonostante un pasto, se un fondotinta ha un’azione lifting ed un dentifricio aiuta a combattere il tartaro è di certo merito della ricerca scientifica applicata all’ambito cosmetologico: tali innovazioni nel tempo hanno favorito un prezioso miglioramento nella qualità della vita dei consumatori (pensiamo semplicemente al contributo in materia di igiene) diventando parte integrante dell’industria e del mondo del benessere e della bellezza.
Sicurezza, efficacia e qualità: questi gli obiettivi primari. A tirare le fila in tal senso il canale delle farmacie, dove sono distribuiti cosmetici per pelli delicate o con particolari problemi come l’acne, la psoriasi, la couperose, la dermatite da pannolino. Ma non solo: questi ideali produttivi si legano a tutti i cosmetici qualunque sia il canale distributivo.
Parliamo, per l’Italia, di più di 130 mila imprese con un fatturato annuo di più di 9 miliardi di euro secondo alcuni dati elaborati da Ermeneia e Cosmetica Italia. Di queste circa 1.250 hanno caratteristiche prevalentemente industriali, mentre le restanti appartengono al variegato, ma proficuo mondo di saloni di bellezza, centri di estetica, parrucchieri, erboristerie, farmacie e parafarmacie, SPA: con un totale di circa 217 mila addetti. Aspetti da sottolineare, perché la cosmetica è decisamente anche parte integrante del mondo della moda, del fascino del Made in Italy: nuovi colori del make –up sono glamour, un profumo è lusso, una crema viso bellezza, uno smalto eleganza…tutto rigorosamente Italian Style: ed è così che ci si affaccia ai nuovi mercati esteri per superare la crisi economica attuale, il tutto senza mai dimenticare, per l’appunto l’innovazione, perché il mondo evolve ed i gusti e le esigenze cambiano.
Ma cosa significa innovare in cosmetica di preciso? Sicurezza, qualità ed efficacia si applicano a diversi ambiti. La ricerca scientifica in continua evoluzione, cerca sempre nuove sostanze, materie prime per soddisfare le crescenti richieste del mercato, esattamente come si fa con un farmaco per una malattia. Allo stesso tempo, vecchi ingredienti vengono testati in ambiti diversi o in formulazioni nuove. Ma innovazione significa anche studiare ed individuare nuove tecnologie per la produzione vera e propria, che mirino sempre di più alla tutela dell’ambiente e alla salute dei consumatori; allo stesso tempo si identifica con la ricerca di metodiche alternative alla vivisezione o ai test di efficacia e sicurezza sugli animali; da non dimenticare l’aspetto dedicato ai cambiamenti del packaging, non solo quale strategia di marketing, ma anche come elemento di qualità: un miglior contenitore assicura una più semplice fruibilità e al contempo una conservazione più sicura.
Non va però dimenticata la comunicazione del prodotto cosmetico, anche questa sempre più studiata ed in evoluzione, che molto spesso si rinnova seguendo il fashion style, ma anche i nuovi canali informativi, tra cui i social media che si stanno dimostrando sempre più interessanti.
Esempi di tutto ciò alcuni famosi brand cosmetici italiani, come la Deborah Group che lo scorso anno ha ampliato le tonalità ed i colori del make-up ed ha lanciato la nuova linea di profumi
Fragrances by Deborah, la Mediterranea, linea cosmetica che nasce nell’azienda produttrice di olio d’oliva Fratelli Carli che ha vinto di recente il premio Netcomm E-commerce Award, per il miglior sito internet di cosmetici.
L’amministratore è Lucio Carli che spiega: “La nostra forza sono i laboratori di ricerca e sviluppo all’avanguardia che mettono a punto prodotti con attivi sempre più efficaci. Come la formula di Divina, una crema anti-età che contiene cellule staminali delle foglie di olivo che ripristinano i tessuti cutanei favorendo il rinnovamento cellulare e la produzione di collagene. E poi crediamo nel valore delle persone: reclutiamo i talenti del nostro territorio e li accogliamo facendoli crescere con noi e condividendo la visione di un progetto con radici profonde che va onorato attraverso un processo di innovazione continua».
Si tratta di un lavoro che dà ottimi frutti: «Il primo semestre 2013 ha chiuso con un +15% sul fatturato per l’Italia rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre abbiamo chiuso il 2012 con un fatturato di 7 milioni, registrando un 8% in più rispetto al 2011”.
Una quota interessante del fatturato di Mediterranea è generata dall’export e nello specifico dagli acquisti effettuati da Germania e Russia, che rappresentano il 18% del fatturato.
L’Erbolario invece sta puntando ad un progetto di punti vendita in franchising anche all’estero, recentemente ha aperto il suo primo negozio in Svezia, che si aggiunge a quelli di Zagabria, in Croazia, e a Sofia e Varna, in Bulgaria, per un totale di 126 punti vendita.