Realtà virtuale e bellezza in 3D: la tecnologia al servizio della cosmesi.

La tecnologia rappresenta un driver importante per la cosmesi, è quanto emerge dagli ultimi dati di Cosmetica Italia. Le imprese della cosmesi in Italia investono circa il 7% del loro fatturato in innovazione, tecnologia, ricerca e sviluppo – la media nazionale stimata per ciascuna azienda è del 3%. (fonte Beauty Report 2014, Cosmetica Italia).
Dalla stampante alla realtà virtuale, le nuove tecnologie stanno fornendo nuove soluzioni al servizio della bellezza  e ciò che sembra un futuro distante anni luce, è già realtà. L’anno scorso è stata lanciata Mint, la stampante 3D, che permette di riprodurre qualsiasi colore a ombretti, fard e ogni altro trucco, attraverso uno dei tanti software per l’editing delle immagini.

Ma l’utilizzo di questa tecnologia, non viene utilizzata solo per prodotti cosmetici, ma assurge un ruolo ancora più importante se applicata alla medicina estetica. E’ il caso della tecnica messa a punto dai medici dell’Università della Pennsylvania, che sfruttando la tecnica di imaging 3D,comunemente utilizzata dall’industria automobilistica, consente di verificare l’impatto del botulino sul viso.
Attraverso questo sistema si potrà migliorare la conoscenze dei risultati che il botulino può garantire ad ogni paziente. La procedura, chiamata fotogrammetria tridimensionale,consente di creare una mappa che codifica tramite i diversi colori i risultati del botulino, oltre a misurare con la massima precisione la reale riduzione delle rughe e di indicare la maggior tensione muscolare (il colore rosso segnala le aree di maggior tensione muscolare, il blu quando la tensione è minore via via fino ad arrivare al verde/giallo).

Ma non finiscono qui le potenzialità di questa tecnologia! La maison francese Dior ha recentemente presentato “Dior Eyes” interamente concepito con la stampa 3D, il primo Virtual Reality Headset in grado di combinare tecnologia VR e suono a 360°. Progettato da DigitasLBi LABS, la digital agency del gruppo Publicis, questo headset si spinge al di la delle capacità immersive dei sistemi di realtà virtuali esistenti, offrendo un’esperienza unica e coinvolgente.  I clienti della maison, potranno infatti vivere l’emozione del backstage e del mondo del make-up artist,come se fossero realmente presenti all’ultima sfilata Prêt-à-porter.

Questa nuova shopping experience chiamata “retailtainment”,  consente di creare dei legami veri con i consumatori e di aumentare le interazioni con i clienti, offendo loro dei prodotti “su misura”.

La parola d’ordine sarà quindi quello della personalizzazione! L’Oréal spinge il piede sull’acceleratore, cavalcando l’onda di questo trend, attraverso la tecnologia dei sensori wireless indossabili, in fase di sperimentazione insieme all‘Università dell’Illinois. Con questa tecnologia, si ha la possibilità di misurare le condizioni  della pelle e raccogliere tutta una serie di parametri  (idratazione, temperatura e flusso sanguigno). I dati raccolti, spiega John Rogers, ingegnere capo del team responsabile di questa elettronica, verranno inviati tramite Bluetooth ad un telefono cellulare o a un computer, e potranno essere utilizzati per fornire miglioramenti duraturi nel modo in cui idratare la pelle. 

L’obiettivo di L’Oreal è di studiare e ottenere quante più informazioni possibili sulla pelle del viso, per fornire la giusta “skin routine” ai consumatori e raccogliere informazioni sui problemi ambientali di un consumatore (inquinamento, esposizione ai raggi UV). 
Non ci resta che aspettare l’anno prossimo, l’arrivo di questi innovativi dispositivi tecnologici nei punti vendita!

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